COME RICONOSCIAMO L'INVITO DEI CANI AL GIOCO?

AUTORE

Fabrizio Collovà

NEOTENIA, sai il significato di questa parola?

E’ “il fenomeno per cui un organismo raggiunge la maturità sessuale conservando i caratteri larvali o giovanili, in conseguenza di fattori ambientali […] o genetici”. (da Treccani).

Konrad Lorenz, zoologo ed etologo a cui si deve la fondazione della moderna etologia scientifica, aveva osservato questo fenomeno e stabilì quali fossero le caratteristiche specifiche del cucciolo tanto da indurci a riconoscerlo come tale.

Te le elenco di seguito:

 

testa grossa e tondeggiante;
viso piccolo rispetto al resto del cranio;
fronte convessa;
muso corto;
occhi grandi e tondi;
guance paffute;
arti corti e corpo tozzo;
andatura goffa;
comportamento giocherellone.

Adesso non voglio esaminare ogni singola voce ma mi soffermo soltanto sull’ultima che è quella che ci interessa per il tema di quest’articolo.

Il GIOCO.

Questo comportamento è tipico del cucciolo o dei cuccioloni.

Fin da piccoli giocano con i loro fratelli, un gioco che istintivamente simula la lotta e in cui uno rincorre e attacca e l’altro cerca di difendersi, usando molto spesso le zampe ma soprattutto la bocca.

Il cucciolo che in quel momento fa da preda, sentendosi mordere dal fratello, comincia a guaire: questo guaito comunica al ”predatore” di turno che deve fermarsi.

Aspetto fondamentale questo che vedremo più avanti.

Abbiamo visto quindi, come i cuccioli comunicano a vicenda durante la fase di gioco, ma cosa succede se si tratta di cani adulti?

E soprattutto, i cani adulti giocano?

I nostri cani non sono altro che la versione addomesticata del lupo, sono lupi puerili, proprio perchè continuano a giocare anche in età adulta.

Ma, se come abbiamo visto, il gioco non è altro che una simulazione di caccia e lotta, in che modo i cani adulti comunicano a noi e tra di loro che hanno intenzione di giocare e non di lottare realmente?

Questa è una domanda fondamentale che dobbiamo porci.

Molto spesso mi è capitato di vedere proprietari preoccupati davanti a situazioni in cui i cani stanno palesemente giocando, proprio perchè questo gioco viene scambiato per conflitto reale.

Allora è fondamentale imparare a riconoscere i segnali che un cane invia in occasione del gioco.

Vediamo quali sono i più diffusi.

Il primo avrai avuto sicuramente modo di notarlo: è il classico INCHINO IN AVANTI.

Il cane dichiara le sue intenzioni di giocare (ad un uomo, ad un altro cane o anche ad un altro animale) inchinandosi sulle zampe anteriori che risultano completamente allungate in avanti e schiacciate sul terreno.

Le zampe posteriori sono verticali, il sedere rimane in alto e la coda si agita da un lato all’altro.

Lo sguardo è rivolto al compagno di gioco come a volergli dire: “dai, giochiamo?”, mentre inizia dei piccoli balzi in avanti.

Se il compagno accetta il gioco, inizia subito un rincorrersi in cui i ruoli si scambiano ciclicamente tra preda e predatore.

Quest’ultimo attacca e la preda fugge, ma non si sfocia mai in un reale scontro, proprio perchè i due soggetti si sono scambiati preventivamente dei segnali di pace a chiarimento delle proprie intenzioni.

I cani utilizzano molti altri segnali preventivi per manifestare le loro intenzioni al gioco.

Ad esempio esistono alcuni cani che letteralmente “RIDONO” in queste occasioni.

Le labbra si serrano e si stirano indietro verso le orecchie in linea orizzontale. La bocca rimane leggermente aperta ma non si intravedono mai i denti (elemento che invece dichiarerebbe intenzioni belliche).

Anche PORTARE DEGLI OGGETTI è un segnale che sta ad indicare le proprie intenzioni al gioco. In poche parole stuzzica il compagno e invita all’inseguimento.

Ti è mai capitato di vedere il tuo cane con l’oggetto offerto tra le zampe mentre ti fissa e scodinzola?

Le reazioni potrebbero essere due: nella prima tu accetti il gioco, cerchi di prendere l’oggetto e il cane, più veloce di te, lo prende e scappa, sperando di essere inseguito.
Ti sconsiglio di farlo e vedremo perchè più avanti.

Oppure non reagisci alla provocazione e il cane proverà a riproporti l’oggetto magari spingendolo col muso o con le zampe.
Ecco, questo è quello che devi fare.

Tu ti starai chiedendo:

“ma, per quale motivo non dovrei accettare l’invito al gioco del mio cane? A me piace giocare con lui”.

Certamente e fai bene a giocare con lui, ma esistono delle regole da rispettare affinchè tu riesca a mantenere quella leadership che hai conquistato con tanta fatica.

Perchè te la sei conquistata, vero?

A questo proposito se vuoi sapere quali sono le regole per essere un vero leader per il tuo cane iscriviti al gruppo Facebook cliccando QUI, troverai un post in cui ti spiego come fare.

Nessuno ti vieta di giocare con il tuo cane, anzi è fondamentale farlo perchè il gioco consolida il rapporto, ma è necessario che tu stabilisca le regole del gioco:

quando si inizia a giocare;
come si gioca;
quando si finisce.

Non devi lasciare alcuna iniziativa al tuo cane.

Ma torniamo per un attimo al cucciolo.

E’ fondamentale capire cosa succede a quell’età, perchè si ripercuote su tutta la vita del cane.

Spesso accade che i cuccioli sono abilissimi a giocare tra di loro ma potrebbero manifestare timore nel gioco con gli adulti.

Per questo motivo questi ultimi, nonostante il loro ruolo di leader, assumono degli atteggiamenti propri del cane sottomesso.

Per questo si spanciano e si capovolgono completamente sulla schiena invogliando così i piccoli a giocare con loro.
Questa temporanea ammissione di inferiorità fa sentire più importanti i cuccioli, i quali si sentono autorizzati ad avvicinarsi e giocare.

Questo tipo di atteggiamento è frequente anche tra un cane di grossa mole ed uno di mole inferiore. Sarà il cane più grosso ad assumere un atteggiamento remissivo, proprio per agevolare quello più piccolo.

Ma perchè tutto ciò avvenga, è necessario che i piccoli, fin dai primi giorni, abbiano la possibilità di sperimentare queste dinamiche, attraverso il contatto quotidiano con i fratelli e i genitori.

E’ normale che i cuccioli sentano il desiderio di mordere ma la reazione dei fratelli (guaito) o del ringhio della mamma pone un limite a questa azione tanto da farli desistere.

Questa si chiama “inibizione al morso”, competenza che, purtroppo, oggi vedo sempre meno nei cani adulti.

Il motivo?

Deriva proprio dal fatto che molti cuccioli vengono separati precocemente dai fratelli e dalla mamma sia per cause naturali (ad esempio la mamma che viene a mancare e non riesce a tirare su i cuccioli fino allo svezzamento) ma, ahimè, anche a causa di pseudo allevatori che si improvvisano tali e decidono di sbarazzarsi dei cuccioli precocemente ignari del danno che recheranno ai cuccioli stessi e ai futuri proprietari.

Capisci bene, adesso, l’origine di alcune tragiche scene a cui spesso assistiamo all’interno delle famose aree sgambamento di cui le città sono piene.

 

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