Vengo contattato da una studentessa di Dog Cafe Academy® ormai avanti nella gestione dei suoi due cani, Sheva, meticcio di taglia media di 2 anni e Birra, meticcio di piccola taglia di 10 anni.
Anna ha studiato e studia costantemente al lingua dei cani e questo ha portato lei e la sua famiglia a diventare dei veri esperti sui propri cani, ma quel giorno mi ha contattato per richiedere una consulenza perché si era presentata una condizione nuova che non sapeva come affrontare.
Succede spesso che gli studenti della Scuola, anche dopo aver finito uno o più percorsi, mi chiedano una consulenza singola per fare una sorta di check o adattamento della gestione a seguito di un cambiamento.
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Anna mi aveva già anticipato quale fosse il tema della consulenza, era necessario per me saperlo in modo da ottimizzare al massimo il tempo in cui avremmo lavorato insieme.
TEMA DELLA CONSULENZA CON ANNA
Sapevo che Anna aveva già un’ottima gestione dei propri cani e quindi doveva avere una valida ragione per richiedere un altro contatto con me, ed effettivamente, mi aveva anticipato che avrebbe voluto un consiglio sul come gestire i suoi due cani dato che, in prossimità delle vacanze, avevano deciso di trascorrere tutti i weekend in montagna con Sheva.
Potrebbe sembrare superfluo richiedere una consulenza per discutere di un tema come questo ma, evidentemente, Anna aveva i suoi buoni motivi.
E ci aveva visto giusto perché il tema della nostra chiacchierata si è poi rivelato molto più ampio e interessante di quanto mi avesse anticipato.
Pensavo che volesse, come spesso accade, dei consigli su come gestire il proprio cane fuori casa in vacanza, ma non era così. E questo mi ha spinto, infatti, a scrivere questo articolo perché credo che potrebbe essere d’aiuto a molti altri possessori di cani.
Dopo un breve check di introduzione sullo stato della gestione dei cani di Anna, arricchito subito da una sua interessante azione in diretta sulla gestione di una segnalazione che Sheva aveva fatto alla porta per un pericolo percepito, abbiamo affrontato il tema principale.
Anna ha cominciato a raccontarmi cosa fosse accaduto al rientro dal loro weekend in montagna con Sheva.
Una volta arrivati a casa, sono entrati con l’auto nel loro giardino e senza badarci troppo, hanno aperto il portellone posteriore dell’auto consentendo così subito il ricongiungimento tra Sheva e Birra, rimasta a casa.
Ha avuto inizio, così, una interazione tesa tra i due cani, con Birra che ha approcciato la sua compagna con festosità ricevendo, però, una serie di avvertimenti e di stop da parte di Sheva che presentava una postura che non facesse pensare minimamente ad una interazione serena e festosa.
Come mai?
Eppure appartengono allo tesso branco, si conoscono, direbbero in molti.
Pensare da umano non ci aiuta mai.
Ed è ciò che ha fatto Anna istintivamente, immaginando questo incontro tra i suoi due cani festoso e allegro, proprio come quando rientriamo a casa dopo tempo e chi ci riceve ci mostra la sua felicità nel vederci.
Ma con i cani, è uguale? Pensano e agiscono come noi?
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Solo così riusciremo a comprendere e a collocare nel posto giusto ogni comportamento dei nostri cani.
Anna mi ha riferito che Sheva si presentava tutt’altro che felice nel rivedere Birra, coda rigida, orecchie all’indietro e denti scoperti accompagnati da un piccolo ringhio.
Immagino la povera Birra nel vedere la sua compagna comportarsi così. Anche lei sarà rimasta un po’ sbalordita.
La tensione era durata per i due giorni successivi all’arrivo ma non si presentava in ogni momento della giornata. Ad esempio, la notte e durante i pasti, gestiti sapientemente da Anna in quanto leader del suo branco/famiglia, i due cani non presentavano alcun atteggiamento conflittuale.
Come era possibile?
Ai nostri occhi umani il tutto poteva sembrare una pazzia, un controsenso incredibile che ci avrebbe mandato in confusione.
Ma il SEGRETO sta proprio qui, studiare la lingua e il funzionamento dei cani, ricercando l’origine di ciò che accade nel lupo in natura e riportandolo nella vita reale con i nostri cani.
Un altro elemento che aveva arricchito l’esposizione di Anna era stato il ribaltarsi della condizione tra i due cani tanto da portare, nel secondo giorno successivo all’arrivo, ad una interazione conflittuale da parte di Birra nei confronti di Sheva. Si erano ribaltati gli atteggiamenti.
La confusione di Anna era stata grande nel vedere ciò, tanto da convincersi a richiedere un confronto con me.
Man mano che raccontava, la condizione mi appariva sempre più chiara e ogni elemento era esattamente al suo posto.
E’ SUCCESSO ANCHE A ME
Il racconto di Anna mi aveva subito ricordato quanto accadeva a me quando frequentavo le esposizioni di bellezza e mi trovavo fuori per due giorni con uno dei miei cani, colui o colei che avrebbe dovuto essere esposta, e lasciavo a casa il resto del branco.
Al nostro rientro, succedeva esattamente la stessa cosa tra il cane che avevo scelto come compagno di weekend e chi era rimasto a casa. Il prescelto scendeva dall’auto gonfio, fiero di aver avuto quel tempo privilegiato con me a discapito degli altri. Soltanto lui aveva avuto un’esperienza esclusiva e questo, in qualche modo, lo aveva promosso ad un ruolo gerarchico superiore.
L’interazione era sempre un po’ tesa e la ringhiatina era d’obbligo. Finché, dopo un po’ di tempo, la situazione si normalizzava.
E’ utile ricordare che ad ogni ricongiungimento del branco, dopo una separazione, i lupi e quindi anche i cani, hanno necessità di applicare dei protocolli, spesso a noi incomprensibili, che rimettano in discussione i ruoli dei componendi del branco per andare avanti.
Quando una parte del branco si distacca per andare a caccia, si creano inevitabilmente due gruppi: uno che va in trasferta spesso condotto dal leader, un altro che rimane in attesa.
La domanda adesso é:
“Quali sono i nuovi ruoli che gli elementi dei due gruppi dovranno assumere? Chi conduce il gruppo che rimane in assenza della guida del leader?
Accade un po’ come ci succedeva da piccoli quando la maestra si allontanava nominando un capoclasse che avrebbe fatto le sue veci.
Una cosa terribile, che creava sempre problemi con i compagni. Meglio non ricevere questa delega.
Lupi, cani e uomini sono animali sociali, ecco perché ritroviamo spesso dei comportamenti simili nelle interazioni con i simili.
I protocolli di ricongiungimento servono a ristabilire i ruoli gerarchi necessari per la sopravvivenza del branco.
Capita spesso che ciò avvenga, un leader spesso cede la conduzione ad un gregario perché, in una determinata occasione, può essere più capace o di dare sicurezza al branco oppure perché il leader potrebbe stare male e quindi non poter condurre adeguatamente il gruppo. Conviene sempre, quindi, leggere con molta fluidità i ruoli gerarchici ed eventuali scambi all’interno del branco. Accettare tutto in maniera bloccata non ci permetterebbe di comprendere a fondo questo splendido mondo dei lupi e dei nostri cani.
La tensione che si era creta tra i cani di Anna, era perfettamente normale, una sorta di riunione di famiglia in cui si rivedevano i ruoli e che, pur protraendosi per due giorni, non si presentava sempre.
La routine notturna o le occasioni del pasto erano sicuramente dei momenti di tregua, anche per il fatto che venivano gestiti alla perfezione da Anna che manifestava sempre al sua leadership escludendo, così, i momenti di confronto tra i due cani per il ristabilire i ruoli gerarchici.
E ancora il ribaltamento dell’atteggiamento di Birra nei confronti di Sheva, era avvenuto per ricordarle che lei, in quanto anziana e più saggia, aveva un ruolo gerarchico superiore.
E’ stato così che dopo due giorni, è rientrata la normalità.
Ognuno sapeva chi fosse e che ruolo avesse all’interno del branco, fino al prossimo weekend in cui, molto probabilmente, si ripeterà la procedura per ridiscuterne.
COSA FARE?
Vi potrete chiedere:
“Cosa dovrà fare Anna per gestire questa condizione?”
Esattamente nulla se non comportarsi sempre da leader, vedi i momenti dei pasti, come se la cosa non le riguardasse lasciando ai due cani la possibilità di fare i cani. Può sicuramente approfittare di questa opportunità per osservare i loro comportamenti durante questi episodi per apprendere sempre di più.